Sarà otite?

Pianto improvviso e disperato, (apparentemente senza causa), nel cuore della notte, genitori in allarme perché non riescono a dare una spiegazione a queste lacrime e urla.

Dopo un primo momento di comprensibile smarrimento si nota che il bambino avvicina la mano all’orecchio e, a tratti, ne tira il lobo.

Un segnale inequivocabile che mamma e papà interpretano immediatamente: è otite.

 

L’otite è la malattia infettiva più diffusa nei bambini dopo il raffreddore, ed è particolarmente temuta dai genitori, perché sebbene sia in genere innocua, può portare a complicazioni. I bambini piccoli, quelli con un’età compresa tra i 3 mesi e i 3 anni, ne sono frequentemente colpiti: si stima che quasi tutti ne soffrano almeno una volta prima di iniziare a frequentare la scuola elementare!

L’intenso dolore causato da questa problematica è spesso il più forte che un bambino così piccolo e normalmente in buona salute si trova a provare nei primi anni di vita.

I fattori che possono scatenare un’otite nei bambini come negli adulti sono molti: uno sbalzo di temperatura o il classico colpo d’aria, tipici del clima ballerino in primavera/autunno, possono provocare un raffreddamento e scatenare un’infiammazione e di conseguenza dolore associato talvolta a ronzii, fischi e nei casi più gravi addirittura a perdite temporanee dell’udito.

Ma è soprattutto durante il periodo più caldo dell’anno, in estate, che le otiti mostrano un significativo aumento di incidenza: è sufficiente una nuotata in acque contaminate o un po’ di acqua che ristagna nell’orecchio ed ecco che compare l’otite.

In questo caso, essa è provocata da un’infezione e, poiché il nuoto predispone l’orecchio a questo problema, spesso ci si riferisce a questo disturbo con il termine “otite del nuotatore”.

Vediamo insieme come comportarci quando si presentano questi problemi che possono comparire improvvisamente e risolversi senza lasciare alcun segno, ma che possono cronicizzare se non adeguatamente trattati.

Nei bambini sotto i 2 anni, l’otite media può presentarsi con:

Uno dei principali mezzi di prevenzione è rappresentato dalla “ginnastica tubarica“, con esercizi di base per allenare la muscolatura dell’orecchio medio, che possono essere praticati quotidianamente.

ORECCHIO: STRUTTURA E PROBLEMATICHE

 

Anatomicamente l’orecchio umano è composto da tre parti:

 

A seconda della parte anatomica coinvolta, l’otite viene definita “Media” o” Esterna”.

Esistono inoltre altre problematiche che possono coinvolgere l’orecchio e che sono la formazione di tappi di cerume e il ristagno di acqua.

Esse sono caratterizzate da un sintomo comune: il dolore.

Il mal d’orecchi, detto anche otalgia, è certamente il sintomo più caratteristico.

In alcuni casi il dolore si accompagna anche ad infiammazione, gonfiore e conseguente restringimento del condotto uditivo, percezione di orecchio pieno e sensazione di perdita dell’equilibrio/vertigini.

L’Otite esterna
E’ derivata dalla presenza di germi nell’orecchio medio ed è responsabile di sintomi quali febbre elevata e dolore pulsante. Può determinare la produzione di pus con successiva rottura spontanea della membrana del timpano.

Per prevenire la comparsa dell’otite esterna:

L’Otite media
È l’infiammazione dell’orecchio medio, posto immediatamente dopo la membrana timpanica provocata da batteri o virus e provoca fuoriuscita di pus, aumento della pressione e infiammazione. La membrana timpanica si gonfia e si arrossa e non vibra più come prima, causando una temporanea perdita d’udito.

L’otite media si presenta spesso associata ad un’infezione delle vie aeree superiori; sono soprattutto i bambini ad esserne colpiti perché la tromba d’Eustachio del loro orecchio è più breve di quella degli adulti e può essere un perfetto ricettacolo per batteri e virus.

Le persone più a rischio di contrarre otite media sono quelle con sindrome di Down o i soggetti allergici.
La prevenzione dell’otite media si basa essenzialmente sulla riduzione del rischio di contrarre infezioni alle vie aeree superiori.

La labirintite

È l’infiammazione del labirinto, dovuta spesso all’azione di batteri che si diffondono attraverso il sangue, il sistema nervoso o per contiguità da una otite.
Principali sintomi sono:

Cause principali:

La visita dall’otorino

Se l’otite si ripete nel tempo e se si associa ad altri sintomi come la febbre è opportuno consultare un otorinolaringoiatra, che dapprima eseguirà un semplice esame dell’udito: se questo rivela qualche anomalia proseguirà con altri accertamenti.

 

Trattamento

 

Il mal d’orecchio può essere curato mediante farmaci di automedicazione, preparati analgesici o anestetici locali (gocce) oppure mediante antinfiammatori per bocca. In assenza di un adeguato trattamento, si possono presentare alcune complicazioni.

 

Se il mal d’orecchio si accompagna ad altri disturbi tipici del raffreddore, per esempio naso chiuso e difficoltà di respirazione, può essere più utile instillare nel naso gocce contenenti vasocostrittori che decongestionano l’imbocco del canale auricolare, riducendo il dolore. Per ottenere un adeguato controllo del dolore è consigliabile somministrare anche paracetamolo.
Antinfiammatori ed antidolorifici per bocca, infine, vanno usati qualora si verifichi emissione abbondante di muco e pus o sangue dal canale uditivo, segno di possibile sopravvenuta perforazione del timpano. La cura per la labirintite è, secondo i casi, medica o chirurgica.

 

Dtt.ssa De Donno Silvia