PILLOLA – News Salute Anno 4 n.° 10 (Approfondimenti professionali per la categoria) OTTOBRE 2019
a cura del collega dr. Maurizio De Stefani
di *TUTTI i FARMACISTI* NeTworK info-salute Group Facebook
PREVENZIONE E SALUTE
PER QUALI MOTIVI SI GONFIANO LE CAVIGLIE?
In genere, l’«edema» deriva in prima battuta dalla difficoltà dei vasi capillari a far rifluire il sangue verso l’alto con il caldo non è difficile trovarsi alla sera con piedi e caviglie leggermente gonfi, soprattutto se si è stati a lungo in posizione eretta. Ma se questo inconveniente non si risolve con semplici accorgimenti (per esempio sdraiandosi con in piedi in alto o con qualche esercizio) allora è meglio sottoporlo all’attenzione del medico.
«Il gonfiore (o edema) è dovuto all’accumulo di liquido nello spazio interstiziale tra le cellule – spiega Raffaele Landolfi, prof. di Medicina interna all’Università Cattolica di Roma -. In genere, il problema deriva in prima battuta da una difficoltà dei vasi capillari a far rifluire il sangue verso l’alto, il che provoca, per forza di gravità, un accumulo di liquidi a livello delle caviglie e, spesso, anche dei piedi. Le cause possono essere diverse. Ci può essere un difetto della circolazione venosa a livello delle gambe, o varici vere e proprie. Il gonfiore può essere anche spia di una trombosi venosa profonda, tipica complicanza delle vene varicose. Talvolta, il gonfiore è causato da un trauma, una distorsione, oppure è il segnale di una malattia reumatica, in genere un’artrite, di rado un’artrosi. Cause più serie di edema alle caviglie sono scompenso cardiaco, malattie renali o del fegato.
Infine, non mancano i casi in cui il gonfiore è l’effetto collaterale di alcuni farmaci antipertensivi, per esempio i calcio-antagonisti». Come si capisce qual è la causa? «Se il gonfiore è modesto e si verifica a fine giornata, magari dopo essere stati a lungo in piedi, è probabile che la causa sia da attribuire a difetti della circolazione venosa. Se l’edema compare in una persona anziana ed è accompagnato da affanno potrebbe trattarsi di scompenso cardiaco. In questi casi il paziente può notare un aumento di peso repentino, anche di tre o quattro chili in pochi giorni, che non va mai sottovalutato. Il gonfiore alle caviglie associato a edema delle palpebre può invece essere spia di un problema renale, come la sindrome nefrosica. Se è, invece, in atto una trombosi venosa profonda, l’edema, tipicamente a una sola caviglia, è in genere accompagnato da dolore, cambiamento di colore delle cute e senso di peso.
Per confermare eventuali sospetti sono utili eco color doppler venoso, ecocardiogramma, test di funzionalità renale o epatica». Quali sono i rimedi? «Se l’edema è lieve e passeggero, in genere non c’è da preoccuparsi. Un controllo medico è invece sempre opportuno se il gonfiore alle caviglie perdura nel tempo. Il trattamento dipende dalla causa. Se all’origine del disturbo c’è un problema di circolazione venosa si può vedere se le cose migliorano con esercizio fisico, calze elastiche e tenendo i piedi un po’ sollevati a fine giornata. La trombosi venosa si contrasta con una terapia con anticoagulanti. In caso di scompenso cardiaco bisogna calibrare bene la terapia e in caso di problemi renali o epatici bisogna affrontare la patologia di base». ( Tratto da Salute, Corriere
IL Meglio delle Pillole-News Salute a cura del collega dr. Maurizio De Stefani, fondatore di *TUTTI i FARMACISTI* il 1° Gruppo Nazionale di INFO-SALUTE presente su Facebook dal 2008 per tutti i colleghi farmacisti