PILLOLA – News Salute Anno 5 n.° 04 (Approfondimenti professionali per la categoria) APRILE 2020
a cura del collega dr. Maurizio De Stefani
di *TUTTI i FARMACISTI* NeTworK info-salute Gruppo per tutti i colleghi Farmacisti sù Facebook
CORONAVIRUS, MASCHERINE: QUALI SONO QUELLE CHE CI PROTEGGONO E CHE SCADENZA HANNO ?
Tutte le mascherine sono monouso e quindi non hanno una scadenza: andrebbero indossate e poi gettate in contenitori chiusi. Ogni tipo di mascherina descritta sotto è monouso. Significa che le mascherine non scadono, perché vanno buttate subito dopo l’uso in contenitori chiusi.
- Bisogna lavarsi le mani prima di indossarle, dopo averle tolte, e non bisogna toccarle nella parte a contatto con bocca e naso (anche esterna).
- La durata dell’uso dipende da quanta umidità si crea con la respirazione (e questo a sua volta dipende dai modelli).
- andrebbero cambiate ogni 4 ore, o comunque dopo una “procedura medica”, un ricambio che certamente è consigliato in situazioni ideali.
USO CORRETTO
Il ministero della sanità specifica che, per essere utile, e soprattutto per evitare problemi maggiori e falso senso di sicurezza, il loro uso deve essere accompagnato dallo scrupoloso rispetto di appropriate norme igieniche:
- principalmente lavaggio delle mani e distanziamento sociale.
- Le mascherine che dovrebbero essere dotazione dei medici impegnati con i pazienti positivi necessitano, prima dell’utilizzo, di adeguato addestramento.
CHI DEVE INDOSSARLE
Le mascherine devono essere indossate dai malati di coronavirus e da chi si prende cura di loro, come i sanitari o le persone che li assistono. I malati devono indossare mascherine chirurgiche,
- i sanitari o assistenti mascherine FFP2 e FFP3. Le mascherine chirurgiche possono proteggere anche gli immunodepressi che sono a rischio di contrarre malattie e più esposti alle infezioni.
L’uso delle mascherine chirurgiche nelle zone rosse o di focolaio può servire se si lavora a stretto contatto con persone sconosciute:
- tassisti, dipendenti di uffici aperti al pubblico, trasportatori, cassieri.
MASCHERINE PER I NON MALATI
Per le persone sane le mascherine non sono indicate, ma in via volontaria, in una situazione come l’attuale dove il virus circola ampiamente e specie nelle zone rosse, utilizzare una mascherina chirurgica può difendere gli altri se siamo asintomatici e in qualche modo può proteggerci dal contatto con gli altri se non riusciamo a mantenere la distanza consigliata di 1 metro. Attenzione però, come si legge in un documento del ministero della Salute: «Le mascherine forniscono una protezione nei confronti della diffusione all’esterno bloccando le goccioline di secrezioni respiratorie emesse dalle persone malate che le indossano. Non sono fatte per proteggere chi le indossa nei confronti di aerosol fini che potrebbero contenere particelle infettanti di piccolissime dimensioni come i virus».
Ovviamente possiamo dire che una barriera è meglio che nulla, ma allora per i sani vale anche una sciarpa. Più efficace ancora, la distanza. I DPI che vengono ritenuti assolutamente da non riutilizzare vengono indicati come usa e getta».
UN TURNO DI LAVORO O UNA PROCEDURA MEDICA Chiarisce Virginio Galimberti , Rappresentante dell’Associazione Ambiente e Lavoro presso UNI e presidente della sottocommissione UNI “Dispositivi di protezione individuale”: per quanto riguarda le mascherine chirurgiche (e non quelle per i medici) «il termine “monouso”, quando è stato introdotto nel settore dei dispositivi di protezione, veniva interpretato come usa e getta. A seguito di aspetti puramente economici per monouso si intende utilizzabile per un “Turno di lavoro”. Se si considera che nei contratti di lavoro il turno di lavoro è un periodo 8 ore, si è tacitamente concordato che il turno di lavoro in questo caso fosse da intendersi 4 ore (c’è di mezzo il periodo della mensa). Questo periodo di indosso non è regolamentato. (Tratto da Salute, Corriere)
IL Meglio delle Pillole-News Salute a cura del collega dr. Maurizio De Stefani, fondatore di *TUTTI i FARMACISTI* il 1° Gruppo Nazionale Network
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Dott Maurizio De Stefani
Collaboratore e farmacista divulgatore AFD.
Laureato in Farmacia fine anni ’80, assistente a Chimica inorganica a Farmacia con laurea tesi sperimentale, farmacista a Ischia, industria farmaceutica settore informazione scientifica responsabile area regionale settore oculistica e diabetologica.
Presidente fondatore del gruppo “TUTTI I FARMACISTI”, gemellato con Farmalem.