Lo Stress può attenuare il dolore?

Ci occupiamo oggi di un fenomeno poco noto nella pratica clinica. Generalmente parlando di salute e benessere la parola “Stress” viene percepita come qualcosa di svantaggioso e ne viene quindi data un valore negativo.

Tuttavia lo stress è una situazione para fisiologica in cui vengono coinvolti una serie precisa di circuiti neuronali che attraverso i loro neurotrasmettitori di riferimento esercitano azioni non solo metaboliche ed endocrine ma soprattutto comportamentali

Da oltre 30 anni, gli scienziati stanno studiando il fenomeno della soppressione del dolore attraverso l’esposizione a stimoli stressati o condizionati, comunemente noti come “analgesia indotta da stress” o “Stress Induced Analgesia”. Questi studi hanno rivelato che la sensibilità individuale all’analgesia indotta da stress può variare notevolmente e che questa sensibilità è accoppiata a molti fenotipi diversi tra cui il grado di sensibilità dell’oppioide e la risposta al sorgere.
Inoltre, l’analgesia indotta da stress è influenzata dall’età, dal sesso e dall’esperienza precedente a stress stressanti, dolorosi o altri stimoli ambientali.

La cosiddetta   Analgesia indotta da stress è un fenomeno per cui vari eventi stressanti generano la produzione di neurotrasmettitori del dolore dette endorfine.
Per poter comprendere al meglio il fenomeno bisogna sapere che il nostro sistema nervoso possiede due vie della trasmissione del dolore. La prima di queste vie è ascendente (cioè che va dalla sede della lesione o infiammazione attraverso il midollo spinale passando per il talamo, altri centri nervosi sottocorticali e la corteccia limbica  che arricchisce questo stimolo di ricordi emozionale tali che in base alle precedenti esperienze di dolore percepite possono amplificare o reprimere lo stimolo. Quel che rimane di questo stimolo giunge poi alla cosiddetta corteccia sensitiva dove occupa una precisa posizione in base alla sua sede di provenienza. (Omuncolo Sensitivo di Penfeld)

La seconda via di conduzione del dolore è invece discendente ed è di più recente scoperta (formulata per la prima volta nel 1962 da Ronald Melzack e Patrick Wall). Delle vie nervose specifiche, ricevuto uno stimolo dalla corteccia inviano neurotrasmettitori in punti chiave (il principale di essi è il midollo spinale). Questi neurotrasmettitori sono le Endorfine Encefaline ed i più Endocannabinoidi e Vanilloidi.
Questi neurotrasmettitori sono in grado di modulare sia la percezione del dolore ma soprattutto attraverso un gioco tra diverse fibre nervose sono in grado di far passare meno stimoli.
Successivamente si vide come numerosi stimoli stressanti potevano agire su questo sistema e modulare il dolore inviato al cervello: Stress ambientale, lutti eventi catastrofici terremoti guerre ustioni sopravvivenza ecc.
Gioca un ruolo chiave è dato dalla capsaicina che rappresenta un agente stimolatore del sistema vanilloide di produzione di endocannabinoidi.
La capsaicina che è il principio attivo che si ritrova nel peperoncino esercita il suo ruolo in modo bifasico.

In un primo momento stimola il sistema cosiddetto vanilloide TPRV provocando produzione di cannabinoidi che a loro volta danno analgesia. Il tipico bruciore del peperoncino è dovuto a questa peculiare caratteristica.
Successivamente ne desensibilizza i recettori provocando analgesia in modo diretto.
La capsaicina trova oggi numerose indicazioni nel campo della terapia del dolore. La principale indicazione è la fastidiosissima Nevralgia posterpetica data dal virus Herpes responsabile della Varicella e meglio conosciuta come Fuoco di Sant’Antonio.
Altre indicazioni alle creme alla capsaicina si trovano in fastidiose cistiti interstiziali che provocano un dolore molto invalidante come il Dolore Pelvico Cronico. In ogni caso lo studio dell’analgesia indotta da stress ha migliorato la nostra comprensione della fisiologia fondamentale del dolore e dello stress e può essere un approccio utile per scoprire nuovi obiettivi terapeutici per il trattamento del dolore e dei disturbi legati allo stress.Per fare un esempio calzante l’analgesia da stress adattativo è il giocatore di calcio che sta per segnare e che nonostante il fallaccio prosegue la sua corsa e va a segnare.
L’analgesia indotta da stress può essere esemplificata anche dalla zebra ferita che è perfino in grado di correre per salvarsi la vita.

Il livello minimo di dolore è percepito quando una persona è esposta a un trauma fisico estremo. In questa situazione, la persona o qualsiasi essere vivente dimentica le sue lesioni e corre solo per salvare la propria vita.

“L’analgesia indotta da stress può essere esemplificata dalla zebra ferita ma è perfino in grado di correre per la sua vita”.

Dott. Enzo Primerano