Care Lettrici e cari Lettori, molti pensano che in questo mese sia
abbastanza difficile per seguire
una dieta. In realtà, i giorni di
festa sono pochi, e stare attenti
non è poi così complicato. Basta
applicare delle semplici regole,
prevenire e tamponare eventuali
giorni di strappi alle regole, senza grandi sacrifici.
Come sempre la scienza è
“galantuomo”, nel senso che si
conferma sempre di più la validità del protocollo dieto terapico
NutriSalus. Spesso dico ai pazienti di non tenere sotto controllo il
peso ponderale, ma la composizione corporea e come cambia
rispetto alla dieta.
Quando pensiamo all’obesità,
spesso la associamo a un semplice numero: l’indice di massa corporea (BMI). Tuttavia, il BMI non ci
dice tutto sulla nostra salute. Non
considera, ad esempio, la quantità di grasso che abbiamo, dove si
accumula e la quantità di massa
muscolare e ossea. In un articolo
recentissimo, pubblicato su Metabolism, 2024, afferma proprio
l’importanza della valutazione
della composizione corporea
Obesità osteosarcopenica
La fragilità è un problema crescente, soprattutto tra le donne,
che sono più vulnerabili rispetto
agli uomini. Questa condizione
le espone maggiormente a cadute, fratture e infezioni. Un fattore
chiave che contribuisce alla fragilità è l’obesità osteosarcopenica,
una sindrome caratterizzata da
un accumulo di grasso corporeo, perdita di massa muscolare
(sarcopenia) e riduzione della
densità minerale ossea (osteoporosi). Questa condizione colpisce
tra il 6% e il 41% delle donne in
postmenopausa, un periodo in cui
i cambiamenti ormonali aggravano l’accumulo di grasso viscerale e
la perdita muscolare e ossea.
La valutazione della composizione corporea è fondamentale per
comprendere il rischio di fragilità.
Questo include la misurazione del
grasso viscerale, particolarmente
dannoso per la salute, della massa
muscolare, la cui riduzione è legata a una maggiore vulnerabilità, e
della densità ossea, essenziale per
prevenire fratture.
L’alimentazione gioca un ruolo
cruciale nella gestione della fragilità, specialmente attraverso un
approccio personalizzato che tenga conto delle esigenze specifiche
del singolo individuo. Per contrastare la perdita muscolare, è fondamentale un adeguato apporto
proteico, stimato tra 1,2 e 1,5 g
per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Studi dimostrano
che un corretto consumo di proteine, insieme a livelli adeguati di
vitamina D e attività fisica, può
ridurre la prevalenza dell’obesità
sarcopenica. Anche il calcio come
la vitamina D, sono fondamentali
per la salute ossea e muscolare.
Un altro elemento chiave per
contrastare la fragilità è l’assunzione di acidi grassi Omega-3,
noti per le loro proprietà antinfiammatorie. Questi nutrienti,
presenti in alimenti come il pesce
grasso e i semi di lino, aiutano a
ridurre l’infiammazione cronica
associata all’obesità e alla sarcopenia, contribuendo a preservare la massa muscolare e migliorare la salute metabolica generale.
In conclusione, la fragilità, spesso legata all’obesità osteosarcopenica, è una condizione complessa
che richiede interventi mirati.
L’osteosarcopenia è una condizione complessa che necessita di
interventi su più fronti. Una dieta
equilibrata, associata all’attività fisica, analizzando la composizione
corporea e adottando una protocollo dietologico su misura, con
un focus sulla riduzione del grasso
viscerale, l’aumento dell’assunzione di proteine e l’ottimizzazione
dei livelli di vitamina D e calcio,
sono strategie chiave per prevenirla e affrontarla, e può significativamente ridurre i rischi e migliorare la qualità di vita delle donne,
soprattutto in postmenopausa.
Angelo De Martino