IL CAFFE’ : Nuove scoperte che ribaltano i vecchi pregiudizi
IL CAFFE’ : Nuove scoperte che ribaltano i vecchi pregiudizi

Dott. PierGiulio Rossini

IL caffè , alberetto sempre verde della famiglia delle rubiacee, originario della Abissinia che trasportato nel 1712
nella Martinica, ha dato in seguito alle specie coltivate nelle Antille, nell’america centrale e meridionale . In
Abissinia vive tra i 1000 e 2000 metri ed ha l’aspetto di un albero alto 8—10 metri; allo stato coltivato ,invece ha
l’aspetto di un arbusto che misura da 2 a 4 metri. Ha foglie ovato acute di color verde scuro, lucide e fiori bianchi
odorosi ,riuniti all’ascella delle foglie. Il frutto è una bacca scarlatta ovale, che avvolge due noccioli nell’interno dei
quali sta il seme (chicco di caffè) dalla caratteristica forma piano convessa. La raccolta dei fruttiviene effettuata a
mano in quanto vengono scartati quelli verdi immaturi. L’uso arabo della bevanda venne introdotto in europa solo
verso il 1500 dai veneziani (a Venezia si aprì la prima caffetteria). In seguito la coltivazione venne diffusa nella
fascia tropicale, soprattutto nell’America centrale, ma solo nel XVI secolo assunse importanza commerciale.
Diverse sono le specie di Caffè: Coffea Arabica, la più diffusa e coltivata ; Coffea Robusta del Congo più ricca di
Caffeina ; Coffea Liberica dell’africa occidentale , la più impiegata per i decaffeinati; coffea Canephora dell’africa
Occidentale,Coffea Burbonica e Coffea Humboltiana del Madagascar a basso contenuto di Caffeina. La qualità più
pregiata di Caffè si ottiene dai semi (chicchi) Moka: dall’aroma e dal sapore soave, piccoli rotondi , dal colore
giallognolo. Anche il Martinica (verdastro), il Portorico, il Guatemala ,sono eccellenti. I meno pregiati i Caffè
_Brasiliani, anche se di più ricco commercio come quello amaro di Rio e quello dolciastro di S.Paolo ,detto Santos.
Attualmente sono circa una dozzina le varietà di caffe coltivate nei vari paesi dell’America centrale e meridionale,
in Asia ed inAfrica centrale e meridionale.
La lavorazione del Caffè avviene in diverse tappe a partire dal frutto:
Si elimina la polpa scartata, si ottiene così il Caffè Pergamino,si toglie la pellicola membranosa e si ottiene il Caffè
nudo, si pulisce, e quindi si passa alla torrefazione che trasforma il Caffè crudo in quello atto ad essere consumato.
Si sottopone il Caffè ad una temperatura di 200°C ,la procedura che avviene con un continuo e lento
rimescolamento, conferisce al Caffè un colore bruno, ne aumenta il volume e lo ricopre di un sottile velo oleoso .
il Caffè assume il nome di Caffè tostato. L’aroma che si sprigiona durante la torrefazione è dovuto alla formazione
di un olio essenziale denominato Cafferone, costituito da Fururolo(50%) e acido Valerianico, fenolo e composti
piridinici.(1)
Gli Effetti farmacologici di tale bevanda così diffusa nel mondo sono principalmente un attività psicostimolante, la
Caffeina che contiene fa parte delle Xantine (trimetilxantina)ed è uno stimolante generale di tutto il Sistema
Nervoso Centrale. I suoi effetti sono presumibilmente legati ad inibizione della fosfodiesterasi che inattiva l’AMp

ciclico. Alle dosi usuali, la caffeina agisce principalmente sulla corteccia cerebrale aumentando la vigilanza e
riducendo la sensazione di affaticamento. (2)
Ritenuta dai medici da sempre nemica del cuore oggi se ne scopre un azione benevola e protettiva nei confronti
della pressione del sangue.
Il Caffè è una delle bevande più consumate al mondo quotidianamente, si calcola che tra il 2020 ed il 2021 circa
166.63 milioni in sacchetti da 60 chili di Caffè siano stati consumati nel mondo. Un crescente numeri di studi
epidemiologici sono stati avviati per studiare i consumatori e prevenire le malattie cardiovascolari, gli infarti e la
mortalità correlata all’uso di tale bevanda.
Uno studio portato avanti dalla Università di Bologna ,dipartimento di scienze medico chirurgiche ,Ospedale
Universitario Sant’Orsola – Malpighi , da una equipe di ricercatori hanno scoperto che l’uso del caffè mantiene la
pressione sanguinea a livelli accettabili.
La ricerca è riportata dalla rivista Nutrients , nell’articolo “self-reported Coffee Consumption and Central and
Peripheral Blood Pressure in Cohortvof Brisighella Heart Study , e sono addivenuti ad una conclusione
straordinaria.
Lo Studio è stato svolto su una coorte di 720 uomini e 783 donne riportando i dati di un consumo di tale bevanda
in tempi e modi differenti della giornata. I dati clinici delle persone arruolate nello studio sono state parimetrate
da dati completi clinici del laboratorio di emodinamica dell’ospedale. I dati che sono stati scorporati dimostrano
che un uso moderato di caffè, (tre tazzine al giorno) protegge l’organismo da sbalzi pressori, rispetto a pazienti
che non usavano tale bevanda. (3)

Bibliografia:

  1. Farmacognosia Generale e Applicata I farmaci Naturali , A. Bruni Piccin 1999 Padova
  2. Farmacologia , W.C.Bowman – M.J. Rand , E.M.S.I. roma 1985
  3. Nutrients 2023 ,15,312 , Https://www.mdpi.com/journal/nutrients