PREMESSA
Il dato in Medicina deve essere utilizzato per raggiungere l’obiettivo strategico di ottenere una piena integrazione tra ospedale e territorio, e tra territorio e presidi sanitari, governando percorsi di cura che si snodano tra più settori.
Sottolineando che sarà fondamentale comprendere quali dati possono supportare tale integrazione e come, poi, raccoglierli, gestirli e governarli.
Perché creare un “Data Strategy” per identificare i dati più importanti da “curare”, serve a far evolvere la cultura del dato e automatizzare il più possibile i processi.
Questi sono gli aspetti fondamentali da considerare affinché i dati siano effettivamente utilizzabili per creare valore alla collettività.
Le prime considerazioni che emergono rivelano che gran parte delle strategie che sono state utilizzate per la recente e drammatica emergenza pandemica, da quelle per il contrasto alla diffusione del virus a quelle legate alla vaccinazione di massa, si sono fondate e realizzate sui dati e sugli indici quantitativi e anche qualitativi.
Purtroppo, con la storica e atavica carenza italiana, per esempio, nella disparità della raccolta dei dati fra le varie Regioni.
Per cui converrebbe subito valorizzare quei processi e quelle competenze che permettano di gestire i dati come un asset di valore.
Cioè in grado di generare qualità
Distaccandoci, finalmente, dai soliti e stereotipati elementi legati ai costi della spesa sanitaria o a semplici doveri informativi.
E sottolineiamo che è ormai chiaro che essersi concentrati negli ultimi decenni sulla spesa sanitaria, ne ha ridotto e drammaticamente mutilato la funzione.
Questa è stata una delle radici, se non la più importante dell’impatto con il Sars Covid2.
Che fare dunque? E come?
- Bisogna trasformare i dati in informazioni, grazie ad algoritmi di advanced analytics e di machine learning: in sintesi, creare una tecnologia essenziale in grado di sfruttare le nuove potenzialità rese disponibili dai dati
- Formazione e coinvolgimento del personale sanitario: elemento particolarmente importante e delicato in un contesto come quello sanitario, caratterizzato da elevata frammentazione organizzativa, con diversi attori anche informatici.
- Lavoro sul territorio e integrarsi per offrire prestazioni al più alto livello di qualità per la Sanità-
- Una logica che premi il dato come alleato in tema di decisioni strategiche, operative, organizzative e cliniche
- Attraverso la visione anche remota delle cure, privilegiare l’utilizzo della Telemedicina, con effettuazione di analisi epidemiologiche, per integrare i dati di salute della popolazione con altre fonti informative in logica predittiva, ecc.
- Identificare i dati che servono; obbligatorio creare un linguaggio comune attorno a questi dati critici.
Bisogna o definire in modo chiaro e univoco il significato del dato per tutta l’organizzazione sanitaria. Questo renderà più efficace la comunicazione sia all’interno che all’esterno delle strutture sanitarie, accelerando lo scambio dei dati, facilitando l’integrazione tra diverse unità organizzative, riducendo drasticamente il rischio di errori e incomprensioni che possono rallentare il raggiungimento degli obiettivi.
Si tratta, inoltre del primo, essenziale passo, verso la trasparenza
Prof PierLuigi Gargiulo